Sebastiano chiede: metabolismo lento e difficoltà a dimagrire
Gentile Dr.Senette, le scrivo per chiederle se
esiste una soluzione alla mia situazione.
Ho 45 anni, sono alto 170 cm e peso 112 kg.
Nonostante svolga attivita’ fisica intensa
tutti giorni, dopo svariate diete tutte accompagnate alla costante esperienza
di dietologi e nutrizionisti a Milano, mi ritrovo perennemente al punto di
partenza, tanto che l’ ultimo nutrizionista che mi segue mi ha parlato di
blocco metabolico.
Sono alla disperazione e non mi voglio
rassegnare al mio stato di obesità e nonostante questa sentenza vorrei fare un
ultimo tentativo, lei cosa ne pensa?
Le invio il referto dell’analisi
impedenziometrica e quello dell’ analisi calorimetrica che ha portato alla
definitiva sentenza di blocco metabolico.
In attesa di un suo riscontro la ringrazio e le
porgo i miei piu’ cari saluti, oltre che
i complimenti per il lavoro che svolge attraverso il suo blog.
Dr. Senette risponde:
Caro
Sebastiano, la nostra composizione corporea è determinata da oltre 300 fattori mentre le
diete piu’ comuni si concentrano di solito solo su 2-3: carico glicemico,
insulinemia, apporto glucidico, lipidico e proteico.
Purtroppo tutti questi, per quanto importanti che
siano, sono solo dei co-fattori. Quando decidiamo di tagliare l’ apporto
energetico, alcuni elementi del nostro
metabolismo corporeo con effetto
anti-dimagramento si attivano e si oppongono. E’ fisiologico, il nostro
corpo funziona in questo modo al
dine di consentirci di preservare la nostra vita e la nostra salute. In due
parole, dimagrire non è fisiologicamente
un’ esigenza e tantomeno una priorità.
Se cosi non fosse ci saremmo giа estinti alla prima carestia!
Ora
venendo alle sue analisi le voglio evidenziare due cose di vitale importanza
onde evitare conclusioni affrettate se non addirittura inverosimili.
La
prima riguarda l’ analisi impedenziometrica pur avendo tanti pregi quali l’ essere
non invasiva, economica e veloce, resta comunque un’analisi indiretta della
composizione corporea estremamente dipendente dalla quantità d’ acqua presente in quel corpo.
Il
problema di fondo è che trasmettendo una corrente elettrica attraverso il
corpo, la quantità in esso contenuta puo’ modificare drasticamente il
risultato.
La
seconda riguarda l’ analisi calorimetrica che pur essendo un’ ottima metodica ,
nel suo caso ci restituisce esclusivamente il suo metabolismo basale ossia la quantità
di
energia impiegata in condizioni di neutralità
termica,
dal suo corpo sveglio, ma in uno stato
di totale rilassamento fisico e psichico, a digiuno da almeno 12 ore. In altre
parole, il metabolismo basale è il minimo dispendio energetico necessario a
mantenere le funzioni vitali e lo stato di veglia.
Nel
suo caso specifico sarebbe invece sicuramente piu’ interessante valutare il
proprio dispendio energetico visto che riferisce un’ intensa attivita’ fisica
giornaliera.
Molto
spesso succede infatti che sovrastimiamo il nostro dispendio energetico durante
l’ attivita’ fisica e sottostimiamo invece l’ introito calorico di quanto
mangiamo, finendo per far prevalere il secondo sul primo.
Tante
altre volte banalmente il corpo non
depura e non smaltisce le tossine con la dovuta rapidità e questo determina un
metabolismo impigrito e rallentato.
In
quest’ ultimo caso il mero conto calorico c’entra ben poco e la fanno da
padroni strategie detossificanti che permettono di rimettere in funzione i
nostri organi emuntori fegato reni pelle etc garantendo una ripresa della quale
beneficiera’ non solo il suo peso ma tutto il suo corpo in termini di salute.
Nella
speranza di averle fornito sufficienti spunti di riflessione da
condividere con il suo
dietologo/nutrizionista a Milano le porgo i miei piu’ cordiali saluti.