Carlo chiede: Morbo di crohn

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Carlo chiede: Morbo di crohn

Pubblicato da Carlo in Forum · 3 Gennaio 2018
Tags: Morbo di crohndieta
Spettle Dr.Senette, un mio amico con problemi gastrointestinali cronici mi ha parlato di lei e volevo chiederle se esiste qualche speranza anche nel mio caso.
Sono affetto da 10 anni da morbo di Crohn e sono stato operato per riduzione del colon ma senza risultato visto che oramai sono arrivato a prendere dosi enormi di cortisone e continuo ciononostante ad avere ricadute incredibili.
La ringrazio anticipatamente per il tempo che mi vorra’ dedicare.
Carlo

Dr. Senette risponde:

Caro Carlo, il morbo di Crohn fa parte delle malattie infiammatorie croniche
intestinali (MICI), di cui per esempio fanno parte anche la colite ulcerosa e la
colite microscopica. La malattia in genere insorge gradualmente e tende a
peggiorare nel tempo, anche se può dare periodi di remissione della durata di
settimane o anche anni. L’ alternarsi delle diverse fasi dipende esclusivamente
da due fattori: uno individuale/genetico(ogni essere umano è fatto e ordinato
in maniera singolare)e uno ambientale (lo stile di vita).
Quello che ha fatto lei sinora non interviene ne’ sulla prima nella sulla seconda
causa del problema, infatti sia la chirurgia che i farmaci(cortisone) da lei

assunti, agiscono unicamente sui sintomi e gli effetti della sua patologia. Non
mi stupisce quindi che i risultati siano quelli che lei riferisce.
Occorre pertanto una strategia differente, graduale, basata sul recupero della
normale funzionalità gastrointestinale. Ricreare le condizioni di ricettività
gastrica significa ripartire per 2-4 giorni con cibi ad alto tasso di digeribilità da
un lato per permettere una sorta di riposo per le pareti intestinali infiammate,
e allo stesso tempo somministrare quelli che sono i micronutrienti essenziali
che favoriscono la ripresa e la riepitelizzazione intestinale. In particolare nel
suo caso deve essere posta particolare attenzione alle fibre, le quali dovranno
essere introdotte gradualmente per evitare ulteriore infiammazione e lavoro
per un intestino ormai stremato da dieta scorretta farmaci e chirurgia.
Sono assolutamente da evitare alimenti che possono aumentare il disturbo, ad
esempio quelli che favoriscono la produzione di prostaglandine di tipo
infiammatorio come caffè, cioccolato, bevande analcoliche e gassate, fritture,
grassi idrogenati, insaccati, cibi iperproteici, zucchero raffinato, etc
Caro Carlo spero di averle fornito materiale a sufficienza per intraprendere la
giusta strada per risolvere le sue problematiche.

Saluti,

dr. Pietro Senette


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