GASTRITE - ERNIA IATALE- REFLUSSO GASTROESOFAGEO

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GASTRITE - ERNIA IATALE- REFLUSSO GASTROESOFAGEO
GASTRITE
La gastrite è un processo infiammatorio acuto o cronico della parete gastrica. I sintomi classici del disturbo sono acidità, bruciori e crampi allo stomaco, vomito e nausea. Nella maggior parte dei casi la gastrite è causata da cattive abitudini alimentari come l'abuso di alcol, spezie, alcuni condimenti e cibi irritanti per la mucosa gastrica. Anche l'abuso di tabacco e di alcuni farmaci di utilizzo comune con proprietà gastro lesive (aspirina e simili) possono favorire la comparsa della gastrite. In presenza di gastrite è molto importante evitare tutti quei cibi che causano ulteriori insulti ad una mucosa gastrica già infiammata a causa del disturbo, ma sopratutto introdurre quelli che ci forniscono gli elementi essenziali al corpo per la riparazione del danno tissutale.
Queste norme dietetiche sono essenziali sia nelle forme sporadiche che in quelle croniche.
Anche nelle forme più lievi, sepersistenti è tuttavia importante effettuare una visita di controllo al fine di sorprendere sul nascere
eventuali complicanze (ulcere, infezione da Helicobacter Pylori, cancro allo stomaco).
La cura della gastrite oltre che sulla dieta altamente personalizzata si basa sull'osservanza di alcune norme comportamentali molto
semplici come le seguenti:
1)Mangiare lentamente
Una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo.
Per questo motivo è importante evitare di abbuffarsi e fare molta attenzione con quei cibi di difficile masticazione (soprattutto quando
la dentatura non lo consente). Oltre a masticare lentamente è importante farlo in un'atmosfera rilassante rimanendo seduti per qualche decina di minuti al termine del pasto.
2)Si sconsiglia invece di mangiare nei momenti in cui si è
particolarmente nervosi o stanchi.

3)Evitare pasti abbondanti
In presenza di gastrite è molto importante ripartire correttamente i pasti nell'arco della giornata. Bisogna innanzitutto sforzarsi di
mangiare ad orari regolari senza mai saltare un pasto o ritardarlo eccessivamente. Per non affaticare troppo lo stomaco è inoltre importante evitare pasti troppo abbondanti soprattutto alla sera.
Uno spuntino a metà mattina e uno nel pomeriggio contribuiscono a tamponare l'acidità di stomaco evitando che questa salga troppo a causa del digiuno prolungato.

Reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo è la risalita involontaria e frequente dei succhi gastrici e di parte del contenuto dello stomaco lungo l’esofago, talvolta fino alla gola.
Quando il disturbo si presenta più volte nel corso della giornata e si associa ad altre complicazioni si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE).
I sintomi tipici è comprendono la sensazione di rigurgito acido nell’esofago spesso associato a bruciore e dolori localizzato nel petto e nello stomaco.
Tutti i sintomi di questo disturbo si accentuano durante la notte e in generale quando ci si sdraia. Nei casi gravi, il dolore  al petto è così intenso da essere confuso con un attacco di angina o infarto.
A causa della spiccata acidità, il passaggio dei succhi gastrici all’interno dell’esofago provoca l’irritazione delle mucose e, spesso anche  delle vie respiratorie e della gola provocando disturbi alle corde vocali, abbassamento di voce, laringite, raucedine, tosse cronica e asma.
Un reflusso non curato può provocare lesioni croniche e a volte irreversibili della mucosa dell’esofago. La corrosione dovuta all'acido infatti può dare perforazioni (ulcere) e sanguinamenti.
La complicanza più comune è l’esofagite, la più grave è l’esofago di Barrett, in cui le cellule della mucosa si modificano in senso precanceroso, nel senso che sono un preludio del tumore all’esofago.
Nella cura del reflusso gastroesofageo, il nutrizionista ha un ruolo determinante, quindi in attesa dell' elaborazione di una dieta che deve essere strettamente personalizzata, puo' da subito suggerire l' incentivazione di alcuni cibi e/o comportamenti , che possono favorire gli episodi di reflusso perché allungano i tempi di svuotamento dello stomaco o sono irritanti.


Ernia iatale:

Si chiama ernia natale la migrazione di una porzione di stomaco nella cavità toracica attraverso lo iato esofageo, ovvero l’apertura sul diaframma che consente il passaggio dell’esofago.
Esistono diversi tipi di ernia iatale:
Ernia iatale da scivolamento: si tratta del tipo più comune, l’ernia va su è giù, entrando e uscendo dalla cavità toracica.
Ernia iatale fissa (o paraesofagea): in questo caso la parte superiore dello stomaco rimane intrappolata nella cassa toracica.
Ernia iatale complicata o mista (più rara), in cui l’ernia può assumere diverse forme, fino al caso limite in cui tutto lo stomaco forma un’ernia nella cassa toracica. È molto probabile che per questo tipo di ernia sia necessario l’intervento chirurgico.
L’ernia iatale è generalmente una condizione asintomatica in cui  la possibilità del manifestarsi dei sintomi dipende dalla presenza del reflusso esofageo.
Tra le complicazioni che possono associarsi al disturbo:
bruciore di stomaco costante e infiammazione cronica del tratto inferiore dell’esofago (esofagite da reflusso);
anemia, dovuta al sanguinamento cronico del tratto inferiore dell’esofago;
ulcere e restringimento del tratto inferiore dell’esofago, che causano difficoltà nella deglutizione.
Per quanto riguarda le cause, possiamo individuare senza dubbio fattori predisponenti quali obesità e sovrappeso associati a problemi di postura,tensioni frequenti, sollevamenti e sforzi ed alcuni  difetti congeniti, come l'eccessiva apertura dello iato esofageo oltre le cattive abitudini, come il fumo e l'alcool.
Il nutrizionista puo' giocare un  ruolo determinante nello sviluppo e nel contenimento sia della sintomatologia che dello sviluppo della patologia.
Sicuramente i primi e pratici consigli che il nutrizionista puo' fornire al paziente in attesa dell' elaborazione di una dieta strettamente personalizzata vanno dall' evitare i  pasti copiosi, sdraiarsi o fare sforzi a stomaco pieno, mangiare velocemente, bere bevande gassate e masticare gomme americane,  tutti comportamenti che favoriscono il reflusso e accentuano e aggravano il decorso di questa patologia.
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